Case Cantagrillo

L’area si sviluppa all’interno di un tessuto urbano ancora incompleto, a Sud della città di Pistoia, nel Comune di Serravalle Pistoiese, ed è compreso tra il centro abitato di Cantagrillo (a Sud) e l’area artigianale posta al margine Nord del territorio comunale, in prossimità della Via Provinciale Montalbano, asse viario principale che collega le località di Casalguidi e Cantagrillo al Capoluogo di Provincia.

In questa zona l’abitato, prima di lasciar spazio al compatto macrolotto artigianale, si dissolve e si mescola al tessuto rurale, caratterizzato da un andamento altimetrico pressochè piatto e da una conformazione planimetrica dettata da trame regolari, tendenzialmente allineate alle direzioni delle fosse campestri e della rete viaria minore, e principalmente scandite dalla rigida texture inevitabilmente imposta dalle attività vivaistiche.

L’area è caratterizzata dalla presenza del Nuovo Rio di Cantagrillo, che l’attraversa da Sud a Nord dividendola in due parti che attualmente si presentano connesse solo grazie allo stradello privato coincidente con il confine Nord.

Il progetto è nato con l’intenzione di creare tre piccoli edifici unifamiliari con caratteristiche formali minimali, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico ed allo stesso tempo concepiti su aspetti formali provenienti dalla tradizione locale.

Si sono pertanto analizzate alcune tipologie di edifici rurali (o ex rurali) presenti nelle aree circostanti e si sono identificate alcune caratteristiche legate alla conformazione dei prospetti sui quali si è potuto poi lavorare per astrattizzazione.

Il processo di analisi e studio ha portato alla definizione di tre piccoli volumi, due dei quali sviluppati su un piano, mentre il terzo su due livelli, tutti con copertura a capanna ed in prevalenza intonacati.

Naturalmente l’intenzione non è stata quella di riprodurre una tipologia edilizia preesistente ma esclusivamente quella di trarre un’ispirazione dal passato.

Rispettare il contesto storico, artistico e culturale di un territorio non vuol dire necessariamente copiare o riprodurre fedelmente la tradizione.

Ogni tempo si differenzia dai precedenti per il grado di evoluzione a cui è legato.

E’ giusto dunque dialogare con la tradizione, rifarsi ad essa non come punto di arrivo ma come punto di partenza di un processo progettuale evolutivo, che passa dalla considerazione delle moderne tecniche costruttive e dei nuovi fabbisogni in termini di comfort abitativo e sostenibilità ambientale.

Il progetto segue questa idea, parte cioè dall’analisi della semplicità delle forme legate alla tradizione rurale del territorio ove si inserisce ed alla loro elaborazione in assonanza alla necessità (e possibilità…) attuale di spazi luminosi e contenuti nonché all’inserimento di tecnologie impiantistiche volte al risparmio energetico e ad un elevato comfort abitativo.

Lo studio formale è stato fin dall’inizio accompagnato dalle inevitabili considerazioni circa l’orientamento solare, e naturalmente da quelle legate all’accessibilità dell’area ed al rispetto degli allineamenti preesistenti.

Gli edifici presentano infatti ampie aperture a Sud, protette da opportuni loggiati e idonei sistemi frangisole di ombreggiamento, mentre risultano pressochè chiusi a Nord.

La vegetazione ipotizzata a corredo degli edifici risulta parte integrante del progetto poiché, come ci insegnano le antiche conoscenze rurali, concorre direttamente all’ottenimento di un maggiore efficientamento energetico. A tal proposito è prevista, sul lato Sud di ogni unità, la piantumazione di un albero a foglia caduca che garantisca un maggiore ombreggiamento nel periodo estivo e permetta invece il passaggio dei raggi solari nel periodo invernale.

La zono giorno di ciascun edificio si affaccia prevalentemente a Sud, mentre la zona notte è illuminata attraverso aperture principalmente volte a Ovest.

A Nord sono dislocati i locali di servizio, quali garage e centrale termica.

Antistante la zona giorno, quindi sul lato Sud, sono previste delle pedane in legno che, oltre a permettere il passaggio dell’acqua piovana, che quindi filtra nel terreno sottostante senza diminuzione della permeabilità, evitano la formazione di isole di calore che andrebbero ad aggravare il surriscaldamento estivo.

La copertura “a capanna” facilita il posizionamento dei pannelli fotovoltaici (obbligatori per legge), e ne migliora il rendimento.

I pannelli sono maggiormente integrati poiché, anziché posti su un manto in tegole di laterizio, saranno fissati senza contrasto cromatico su lamiera grecata preverniciata con colorazione grigio-antracite.

Progetto e grafica: Sandro Sermi

Esecuzione Lavori: Pistoia Restauri srl – http://www.pistoiarestauri.it/